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A Proposito di...

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Roberto, Roby Anedda

Mi chiamo Roberto Anedda, sono nato 61  anni fa a Cagliari e fin da neonato sono stato circondato da pellicole e negativi.
Mio papà Giuseppe per tutti Peppuccio era appassionato di cinematografia amatoriale, i suoi 8 mm e i super 8  sono uno splendido ricordo di come eravamo dal 57 in poi, mio Zio Osvaldo era invece un foto amatore, aveva la passione per le diapositive e i paesaggi e mi ha lasciato in eredità la sua passione, una Contax e una Rolley, anche l’altro zio era un fotografo,  Zio Eraclio lo faceva per professione, anche lui mi ha lasciato gli insegnamenti in camera oscura e una Rolley .

Ho iniziato presto a scattare, a 7 anni per natale mi regalarono una valigetta di James Bond, c'era dentro tutto quello che un bambino poteva desiderare, una pistola con le cartucce, le manette, una lente per vedere le impronte, un orologio con tante lancette ma ... la cosa veramente fantastica in quella valigetta era una perfetta copia di una macchina fotografica, la copia di una biottica famosa, la rolley biottica, un giocattolo, ma perfettamente funzionante se ci mettevi dentro la pellicola 6x6, ho ancora le foto scattate con quel meraviglioso giocattolo che accese la scintilla del piccolo fotografo in me, la utilizzai fino ai 10 anni la portai anche in campeggio a Villasimius nel 70 ho le foto con mio papà insieme a Sig. Aldo Pizzi uno che di foto ne ha fatto tante, tutte quelle del Cagliari con lo scudetto al petto e quelle degli anni prima in serie B, anche lui ha contribuito alla mia formazione fotografica, tanti caffè e sempre pronto a fiondarsi ovunque per farci partecipi dell'avvenimento attraverso una foto, la foto sul quotidiano, magari in prima pagina o in cronaca, anche lui è mancato presto mi sarebbe piaciuto avere un suo parere sui miei scatti, la vita è malvagia a volte e ci porta via le persone care ma a volte ci offre delle possibilità o delle opportunità inaspettate, ad esempio la prematura scomparsa di mio Zio Osvaldo e la lungimiranza di  mio Zio Eraclio  mi fecero inaspettatamente sentire tra le dita il dolce metallo prezioso di cui era fatta una Contax antagonista ad armi pari della Leica, una fuoriserie per l'epoca, metallo pesante, meccanica precisa e ottica Zeiss perfetta, i primi rullini sviluppati e stampati in laboratori a pagamento, sacrificando le mance per i buoni voti a scuola in ingranditori e attrezzi vari trasformai la cantina di casa in camera oscura imparando a sviluppare la pellicola e a stampare, un hobby costoso allora, tutte le paghette finivano lì, in  quella camera oscura con la luce rossa, carta, sviluppi e fissaggi, non mi sono mai pentito di un solo centesimo speso ho ancora qualche stampa che mi fa stare bene quando la guardo, magari con lo sfondo un po' giallino, ma dopo più di 30 anni ci può stare, d'altronde anche la barba ultimamente si è un po' ingiallita. 

Dopo un periodo abbastanza lungo di pausa dovuto a varie vicissitudini personali ho ripreso a scattare dal 2012, ho due nuove compagne di viaggio, una Canon 60D e  una 6D che mi accompagnano nel percorso alla ricerca di emozioni per ritrovare la passione un po’ sopita dalla lunga inattività.

Ho iniziato a riscoprire la mia amata terra cercando di catturare il suo spirito essenziale e le sue tradizioni, ma non solo, un punto di vista alternativo a tutto quello che mi circonda ogni volta che mi capita a tiro di click.

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